VISITE GUIDATE




Giovedì 4 giugno – domenica 7 giugno 2009
Catacombe di Marcellino e Pietro Ad Duas Lauros
In occasione della festa dei santi Marcellino e Pietro saranno aperte le catacombe del complesso
archeologico Ad Duas Lauros in Via Casilina 641.
Le visite saranno possibile dal 4 al 7 giugno 2009 per gruppi limitati di visitatori che verranno
accompagnati da guide qualificate.

CONFERENZE e CONVEGNI

Domenica 7 giugno 2009, ore 11.00

Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra, Sede della Camera di Commercio di Roma

“L'Auditorium: fattorie e "ville" nelle campagne di Roma” (Prof. Paolo Carafa)

Sono aperte le iscrizioni per la prossima lezione sulla Storia di Roma sull'Area Flaminio-Parioli.

E' l'ultimo appuntamento della III edizione delle "Lezioni sulla Storia di Roma" tenute dal prof.

Paolo Carafa.

L'Auditorium: fattorie e "ville" nelle campagne di Roma

Un importante segmento della storia dei paesaggi agrari romani è stato rinvenuto grazie ai lavori per

la costruzione del nuovo Auditorium di Roma al Quartiere Flaminio. Nel quadro dei turbolenti

avvenimenti che segnarono il passaggio tra la monarchia e la repubblica e l'inizio delle lotte tra

patrizi e plebei, una famiglia contadina perde la sua piccola proprietà. La fattoria che lì si trovava

viene distrutta e sostituita da un edificio più grande e più lussuoso. Nelle campagne di Roma nasce

qualcosa di nuovo che in breve tempo si trasformerà in un efficace sistema produttivo in grado di

sostenere l'impero.

L'ingresso è gratuito ma è prevista la prenotazione obbligatoria online sul sito

www.ciceronline.it (all'interno della sezione Appuntamenti) previa registrazione.



Martedì 1 luglio, ore 17.00

Sala conferenze dell'IsIAO, Via Ulisse Aldrovandi, 16, Roma
Nel cuore dell'Eurasia. Cinquant'anni di archeologia italiana in Afghanistan.
dott.ssa Anna Filigenzi, Direttore della Missione Archeologica in Afghanistan.

Mercoledì 4 – venerdì 6 novembre 2009

Palazzo Massimo alle Terme, Roma

“Contextualizing Magic”

The Spanish Ministry of Science and Innovation, together with the Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Roma (Ministero per i beni e Attività culturali), is organising an international conference on ancient magic under the title “Contextualizing Magic”, to be held in Rome at the Palazzo Massimo alle Terme on 4 – 6th November 2009. The recent finds in the Fountain of Anna Perenna at Rome and in the joint temple of Isis and Mater Magna in Mainz have produced important new information about magic rituals and their relation to religion in the Ancient World, and renewed interest in the contexts (archaeological, social, intellectual) of such rituals.




MOSTRE

19 dicembre 2008 – 7 giugno 2009

“Scopri il Massimo”

Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo, Largo di Villa Peretti, 1, Roma

Con l’evento intitolato Scopri il Massimo la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma celebra i primi dieci anni di attività della sede del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, offrendo al pubblico l’occasione di ammirare noti capolavori sotto una nuova luce, opere ritrovate grazie a recenti restauri e prestiti d’eccezione da altri Musei.
La sezione intitolata
Ut rosa amoena, accoglie le pitture del Grande Colombario di Villa Doria Pamphilj, costituendo l’unica ricostruzione in museo della decorazione di un intero sepolcro (circa 200 mq di affresco distaccati).

Riscoperti da un accurato restauro, gli affreschi rappresentano un’antologia completa dei temi della pittura di età augustea, con raffigurazioni di paesaggi ideali, ambienti esotici, uccelli e nature morte, scene mitologiche: commoventi espressioni della gioia di vivere, scelte per decorare il luogo dell’ultima dimora.
La sezione intitolata Marcello. Iconografia di un principe, è dedicata al nipote prediletto di Augusto, designato alla successione e morto a soli 20 anni. Oltre a due splendidi ritratti già noti, conservati nei Musei Capitolini e nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si espone una nuova testa, appartenente alla collezione della Fondazione Sorgente Group,
presentata al pubblico per la prima volta in questa occasione, in un suggestivo allestimento firmato dal premio oscar Vittorio Storaro. La galleria della famiglia giulio-claudia (da Augusto a Nerone) è riallestita secondo un nuovo percorso.
Dal Louvre provengono gli affreschi della Tomba di Patron, un medico greco vissuto nel I sec. a.C. e sepolto presso la Via Appia, che volle la sua tomba decorata con pitture di giardino: tema preferito per la decorazione parietale delle ville, di cui l’espressione per eccellenza è la sala della Villa di Livia, ora riproposta con un sistema di illuminazione biodinamica e illustrata secondo i più recenti studi di archeologia e botanica.

Le pitture e i mosaici da una domus e un impianto termale, le "antiche stanze di Termini", scoperte durante i lavori per la costruzione della Stazione Termini e la Metropolitana tornano al pubblico proprio presso il luogo del ritrovamento che si può vedere dagli affacci sulla piazza ricca di secoli di storia, dalle mura serviane alla grandiosa Villa Montalto, Negroni, Massimo.
Sono state inoltre oggetto di un rinnovato allestimento alcune opere già presenti nel percorso museale, come la colossale statua di Minerva, i ritratti della famiglia giulio-claudia, il grandioso sarcofago di Portonaccio, le opere create durante il dirompente fenomeno dell’ellenizzazione di Roma.
Per scoprire che museo non è solo lo spazio in cui sono conservate, immutabili, le opere d’arte, ma è un luogo dinamico di proposte culturali, dove vale la pena tornare per trovare ogni volta un caleidoscopio di mille storie da conoscere, fonte di inesauribile meraviglia.


29 aprile – 1 novembre 2009

“Frammenti del passato. Tesori dall’ager Tiburtinus”

Villa Adriana, Tivoli

Nelle sale dell’Antiquarium del Canopo di Villa Adriana a Tivoli la Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio presenta un’eccezionale raccolta di circa ottanta reperti che provengono dagli scavi di Villa Adriana e del territorio di Tivoli. Riconosciuto dagli studiosi per la straordinaria documentazione storico-monumentale come un sito chiave del Lazio, vitale asse di collegamento tra la pianura costiera e le aree montuose interne che nell’antichità aveva in Roma lo sbocco naturale dei traffici commerciali, grazie a questa mostra anche il territorio circostante la magnifica residenza imperiale ottiene un giusto riconoscimento.
Vicende storiche anche sanguinose non impedirono lo sviluppo economico di Tivoli e del suo territorio, che sin dalla fine del II sec. a.C. e poi con forza dal I sec. a.C. vide, oltre alle numerosissime villae rusticae, uno straordinario fenomeno di insediamenti a carattere residenziale e lussuoso, con il costituirsi di centinaia di ville utilizzate dall’aristocrazia romana, sia per l’amenità dei luoghi sia per la relativa vicinanza all’Urbe.
Naturalmente, la presenza della villa dell’imperatore Adriano non farà che sancire, nel II sec. d.C., l’eccellenza del sito e segnare anche nell’immaginario dei moderni la valenza di luogo destinato a residenza di lusso e svago. Questo spiega la bellezza e raffinatezza dei pezzi che ornavano le ville, qui esposti e di cui gran parte sono inediti.

Con questa mostra si è cercato di portare a conoscenza del grande pubblico un numero non indifferente di reperti rinvenuti nel corso degli ultimi anni e che sinora non avevano trovato spazi adeguati né opportunità per un’esposizione definitiva.
Delle meravigliose statue frammentarie rappresentanti Ercole confermano il largo seguito del culto di Hercules Victor, la più importante divinità venerata a Tivoli. Coppe di ceramica ricordano come Tibur, l’antica Tivoli, fosse un importante centro per la produzione della ceramica. Architravi di marmo bianco splendidamente scolpiti con eroti, delfini, cesti di frutta provenienti da Villa Adriana sottolineano la grande perizia delle maestranze impiegate. Transenne e capitelli, antefisse e fusti di candelabro relativi agli edifici riservati all’imperatore e alla sua corte escono finalmente dai depositi.
La Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio con questa mostra ha scelto di svelare l’entità del lavoro svolto negli ultimi decenni da tanti archeologi, storici e restauratori, che nei magazzini operano quotidianamente per catalogare e studiare reperti che non sono affatto “muti”, ma che svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo della ricerca.

27 marzo 2009 – 10 gennaio 2010

“Divus Vespasianus. Il bimillenario dei Flavi”

Colosseo, Foro Romano (curia) e Palatino

La Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma ricorda con una grande mostra la nascita dell’imperatore Vespasiano avvenuta 2000 anni fa. Divus Vespasianus. Il bimillenario dei Flavi, è curata da Filippo Coarelli in collaborazione con la stessa soprintendenza, con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bimillenario e con Electa. Resterà aperta al pubblico dal 27 marzo 2009 al 10 gennaio 2010. Racconta le gesta degli imperatori flavi: di Vespasiano (69-79), del primogenito Tito (79-81) e del figlio minore Domiziano (81-96).

Ritornato in città con una fama tale e tanto grande, (…) per tutta la durata del suo impero non ritenne nulla più importante del consolidare lo Stato, quasi umiliato e vacillante, e poi di abbellirlo.

Realizzò anche nuove opere: il tempio della Pace, vicino al Foro, e quello del Divino Claudio sul Celio, iniziato da Agrippina (…) inoltre l’Anfiteatro al centro della città, avendo appreso che Augusto aveva concepito questo progetto. (De Vita Caesarum, Svetonio)


Queste le parole usate da Svetonio per raccontare il regno di Vespasiano, di cui pochi conoscono il new-deal segnato dal suo avvento al potere. Vespasiano ha cambiato il volto dell’impero romano dal punto di vista istituzionale ed economico, oltre ad aver dato un nuovo impulso all’estensione dei confini. Schiacciato tra la fama di Nerone, dispotico personaggio di cui si sono impossessati il cinema e la letteratura, e la grandezza di Adriano, magnificata dalle Mémoires di Marguerite Yourcenar, Tito Flavio Vespasiano ha, con accortezza e decisionismo, saputo cambiare le regole della governance fino ad allora nelle mani dell’aristocrazia romana.
Nato a Falacrinae in Sabina, un vicus del territorio di Rieti, esattamente il 17 novembre del 9 d.C., Vespasiano è ricordato come uomo semplice e dotato di un notevole senso dell’umorismo. Proprio le sue modeste origini – sebbene il padre fosse un banchiere, per di più con sede in Svizzera – sono la vera rivoluzione. La sua ascesa rappresentò un evento traumatico e del tutto imprevisto, poiché alla dinastia giulio-claudia, appartenente alla più alta nobiltà repubblicana, si sostituiva una modesta famiglia del ceto equestre, di origini sabine (quindi provinciale). Insomma: la sua famiglia era decisamente priva di tradizioni aristocratiche.
Vespasiano era quello che oggi si definirebbe un self made man. Quando arrivò alla massima carica dello Stato aveva già 60 anni. Dopo una lunga e onorata carriera al servizio degli imperatori giulio-claudii nell’ambito dell’amministrazione provinciale e dell’esercito, al momento della morte di Nerone - avvenuta nel 68 d.C. - Vespasiano si trova in Medio Oriente al comando dell’esercito incaricato di reprimere la grande rivolta giudaica, iniziata nel 66 d.C. e che culminerà con la distruzione del tempio di Gerusalemme, fruttando un ricco bottino come rappresentato sull’Arco di Tito, nel Foro. La scomparsa violenta in un solo anno, il 69 d.C., degli imperatori Galba e Otone, e l’eliminazione di un terzo, Vitellio, da parte dello stesso Vespasiano, gli aprono la via al potere e nel 70 si insedia a Roma. Acclamato imperatore dall’esercito ad Alessandria, la sua nomina determina un deciso ridimensionamento del potere gestito dall’aristocrazia senatoria di Roma.

La grande mostra al Colosseo, cui si aggiungono due ulteriori sedi espositive - alla Curia, nel Foro, riaperta al pubblico per quest’occasione, e al Criptoportico neroniano, sul Palatino - viene completata da un percorso che guida il visitatore alla scoperta dei monumenti flavi: dall’Arco di Tito alla Domus Flavia, dal Tempio del Divo Vespasiano al Tempio della Pace.



Domenica 24 maggio – martedì 2 giugno 2009
“Abu Simbel – Il salvataggio dei Templi, l’uomo e la tecnologia”
"Una delle più affascinanti avventure dell’uomo", "Spettacolare e misteriosa"… Non mancano gli
aggettivi per descrivere la grande Campagna Nubiana, nell'antico Egitto, sorgente di fascino e di
ammirazione, che continua a svelare i tesori di una storia millenaria che rischiavano di essere
sommersi dal Grande Nilo.
Sono innumerevoli le esposizioni dedicate all’Egitto, ma World Wide Artists Gallery creerà un
evento originale e senza precedenti puntando i riflettori, in uno spazio unico al mondo come il
Tempio di Adriano a Roma, sugli uomini che hanno reso possibile il salvataggio dei "Templi di
Abu Simbel".
I curatori dell'esposizione, ognuno con il suo patrimonio di esperienze, hanno riunito importante
materiale fotografico, inedito a livello mondiale, per illustrare il tema. Si tratta di immagini eseguite
dai protagonisti di questo entusiasmante lavoro, di cui si celebra il 50° anniversario nel 2009.
La scenografia sarà sviluppata per raggiungere il “Grande Pubblico”, rendendo accessibili a tutti le
informazioni e le dinamiche dell’opera compiuta, ad esclusivo vantaggio della conoscenza del
patrimonio dell’umanità.
A partire dal 15 maggio 2009, il pubblico potrà accedere a queste importanti informazioni in modo
assolutamente inedito – i progetti, il taglio in blocchi, il deposito temporaneo, la ricostruzione
necessari per il salvataggio - attraverso immagini e reperti dei Templi che chiedono solo di rivelarsi
al grande pubblico


21 aprile – 4 settembre 2009

“Divus Vespasianus. Il Campidoglio e l’Egitto all’epoca dei Flavi”
Palazzo Nuovo (Musei Capitolini)
L'esposizione, realizzata in occasione del bimillenario della nascita dell’imperatore Vespasiano,
permette di proseguire e concludere sul Campidoglio l’ampio percorso espositivo illustrato
nell’Anfiteatro Flavio e nella Curia.
La mostra, progettata da Filippo Coarelli, illustra le grandi opere edilizie che Vespasiano realizzò
sul Campidoglio, quali la ricostruzione del tempio di Giove Capitolino e il rifacimento del tempio
di Iside elevato al rango di santuario pubblico.
Fulcro dell’esposizione è proprio il ruolo centrale che l’Egitto acquistò sotto Vespasiano e i suoi
figli e la particolare devozione da loro riservata alle divinità orientali. E non solo sul Campidoglio.
Come non ricordare la ricostruzione ad opera di Domiziano dell’Iseo del Campo Marzio, il più
grande e famoso santuario romano dedicato agli dei dell’antico Egitto. Maestose le immagini
connotate dalla particolare suggestione esercitata da rari marmi colorati che decoravano la grande
area sacra e che nel corso dei secoli sono giunte in Campidoglio ad arricchire le collezioni dei
marmi antichi.
Sarà questa l’occasione per riaprire al pubblico la Sala Egizia che prospetta sul cortile di fronte alle
sale che ospiteranno la mostra dedicata al Campidoglio nell’età dei Flavi.
Le opere esposte sono di altissimo valore e tra queste compare la Triade Capitolina, la famosa
scultura trafugata e poi recuperata dal Nucleo Patrimonio Artistico per la prima volta esposta in
Campidoglio ad evocazione delle divinità romane per eccellenza onorate nel grandioso tempio di
Giove.
Eccezionale il valore dell’iscrizione che menziona un sacerdote di Iside Capitolina che il Sindaco di
Fiesole ha concesso in prestito ai Musei Capitolini già dal mese di novembre e che verrà inserita
nella mostra. Si tratta di un documento storico di primaria importanza per l’origine del Tempio di
Iside sul Campidoglio dedicato già dall’età repubblicana. Accanto a queste opere vanno considerate
altre rare testimonianze della devozione agli dei egiziani riferibili ancora al Campidoglio, come le
statuette in granito grigio in prestito dal Museo Nazionale Romano provenienti dagli scavi per la
costruzione del Vittoriano.
Ed infine, tra le altre sculture dei Musei Capitolini non si può non ricordare la bellissima testa di
Iside o regina tolemaica abbigliata come la dea egizia dall’Iseo della III regione e lo splendido
rilievo con Iside Pelagia riferibile all’area sacra presso il porto tiberino
.